RIFLESSIONI DI UNA YOGINI

È iniziata l’Estate: un periodo molto difficile si è concluso e gradualmente si sta tornando a una pseudo normalità, e nei nostri pensieri si affaccia la speranza per un futuro migliore….

MA CHE COSA SIGNIFICA “MIGLIORE“?

Per ognuno di noi questa parola ha un diverso significato, a seconda di come intendiamo la vita. Può essere migliore per quanto riguarda il lavoro, oppure per i sentimenti, oppure per la salute… tutti quanti rincorriamo la felicità scappando dal dolore. Cerchiamo di allontanarci da ciò che consideriamo la causa del nostro disagio, e spesso lo attribuiamo a circostanze esterne a noi, o alla tale persona, o a quelle persone.

Ho provato a dare un’interpretazione sotto la lente dello YOGA , e vi propongo queste RIFLESSIONI di una YOGINI. 

In realtà le situazioni che viviamo e che ci causano sofferenza si verificano in funzione di ciò che attraiamo: siamo come delle calamite che magneticamente attraggono le energie emotive che ci servono per evolvere.

Mi direte: e allora come è possibile che in questo anno tutti abbiamo sofferto? possibile che quando si verifica un disastro ( pandemia, terremoto, alluvioni, altri disastri ambientali..) sia perchè lo abbiamo attratto noi? Saremmo degli idioti se lo facessimo! Piuttosto è colpa di Tizio! e poi Caio con le sue costrizioni ci impedisce di essere liberi! e poi i vari Sempronio: tutti lì a dire, commentare, terrorizzarci! E noi poveri che subiamo tutto questo!

Eppure cari amici, anche in questo anno disastroso ognuno di noi ha imparato qualche cosa, anche se così non ci pare!

Abbiamo imparato l’importanza degli abbracci, del contatto fisico con le persone a cui vogliamo bene, di tenere la mano ai nostri genitori che ci sono diventati figli, così fragili e bisognosi

Abbiamo imparato che molte “cose” che volevamo possedere non sono così importanti e necessarie

Abbiamo imparato che la nostra salute è importante e siamo grati perchè non ci siamo ammalati

Abbiamo imparato a stare con noi stessi e a riflettere sul vero valore della vita e su ciò che è davvero importante

Abbiamo imparato a guardare in faccia il dolore, perchè abbiamo perso i nostri cari e senza nemmeno poterli salutare

Ognuno nella sua solitudine, nella sua intimità ha visto se stesso, nudo e fragile, ma finalmente VERO!

So che molti ancora non hanno messo a frutto questi insegnamenti, e continuano a urlare il loro dolore, incolpando tutto e tutti.

Anzi per certi versi i più sono peggiorati nel perseverare nell’ignoranza, intesa come Avidya ( l’ignoranza della vera natura delle cose) , il primo dei 5 KLESHA (afflizioni) che flagellano l’umanità secondo gli insegnamenti degli Yoga Sutra di Patanjali.

E questa pandemia ha esaltato nei più tutte e 5 le afflizioni!

Proseguendo nelle riflessioni di una Yogini, vediamo gli altri KLESHA:

– Asmita che coincide con l’individualismo

– Raga che è l’attaccamento

– Dvesa ovvero l’avversione

– Abhinivesa che sta per paura

Io sono dell’avviso che il 2020 sia stato  l’inizio di un cambiamento epocale, dove l’umanità tutta contemporaneamente è chiamata a guardare dentro di sè, per affrontare e superare i turbamenti emotivi (Vritti).  

È iniziata la battaglia di Kuruksetra, dove ognuno dovrà combattere la propria guerra fratricida (guerra interiore tra spirito e materia) che condurrà alla creazione del proprio Dharma.
Non saremo soli in questa battaglia, avremo sempre con noi la guida di Krisna, ovvero il nostro Sè Divino, che piano piano impareremo ad ascoltare.